“27 Gennaio”, data importante per la storia mondiale: in
questo giorno, nel 1945, i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti. Ancora
oggi viene ricordato, questo giorno, sotto il nome di
“giornata della memoria” e per questa occasione, la nostra classe, su sollecitazione della professoressa
di italiano, ha realizzato una presentazione su Power Point; chi ha cercato
poesie famose, chi testimonianze dirette di sopravvissuti, chi ha consultato
varie fonti. A conclusione del lavoro, mi è venuto spontaneo riflettere sugli
argomenti trattati e ho pensato che:
“I libri e i testi
che ho letto sul nazismo, e sulla deportazione degli ebrei sono molti,
innumerevoli quasi. A volte mi sono chiesta a cosa serviva farlo. Mi sono
risposta quasi subito: a ricordare, a capire. Siamo sicuri che qualche parola
scritta su un foglio riesca a raccontare tutto ciò che è successo, a farci
immedesimare in un bambino, per esempio, costretto a vedere i propri genitori,
la propria casa, il giocattolo preferito sparire nel nulla, distrutti e
sostituiti da cellette e camere a gas?
Chi può comprendere il dolore di una donna, nel guardare i suoi figli e
suo marito costretti a morire, o la rassegnazione di un nonno che mai riuscirà
a vedere i nipoti crescere e diventare grandi. Non lo so, non credo, Non ci
credo soprattutto quando sento persone che insultano una popolazione intera,
generalizzando, che si spostano quando uno straniero si siede vicino a loro,
quando chiamano le persone di colore “negri”, o quando storcono il naso alla
vista di qualcuno diverso da loro. Questi comportamenti sono assurdi, e ti
spingono a chiedere per cosa tutta quella gente è morta, se questi pregiudizi
persistono ancora oggi? Capita spesso di sentire o vedere cose del genere,
purtroppo, e sono quelli i momenti in cui riesci perfettamente a capire quanto
le nostre generazioni, quelle chiamate moderne, possano essere ottuse e
arretrate. La gente qui, condanna i nazisti, e dice che la razza “ariana” non
esiste, ma comportandosi così, non conferma forse il loro credo? Mi rivolgo
direttamente a voi, che vi proclamate razzisti: pensate di essere tanto
migliori di chi, tanto tempo fa, ha sparato addosso a tutti quegli ebrei?”